È nell'antica Monticelli, un caratteristico paese arroccato a più di 130 metri di altezza tra Fondi e Terracina, che secoli fa venne prodotta per la prima volta la gustosissima Salsiccia di Monte San Biagio.
Riconosciuta come una delle eccellenze pontine e rinomata ancora oggi in tutta Italia per la sua genuinità e per il sapore inconfondibile, la tipica Salsiccia Monticellana al coriandolo ottiene nel 2008 la registrazione del marchio “Salsiccia di Monte San Biagio D.O.P.” e solo 5 anni dopo viene costituito un vero e proprio Consorzio con lo scopo di valorizzare il prodotto, promuovendone la tipicità e le sue tradizionali tecniche di produzione.
La tradizione norcina a Monte San Biagio ha origini lontanissime, già nel VI secolo infatti, una comunità longobarda insediatasi nel territorio di Monticelli, fece dell'allevamento di suini e della lavorazione della carne una vera e propria arte.
Nella fitta sughereta di San Vito, nascosti tra querce secolari, sono ancora visibili i resti di quella fiorente attività: ruderi di antichi pagliai, composti da base circolare in pietra e tetti in arbusti, che contenevano il camino centrale, venivano usati per affumicare e appendere le salsicce a stagionare ed essiccare.
Proprio lì, oltre ad allevare maiali, i longobardi erano soliti coltivare il coriandolo, tutt'oggi ingrediente peculiare della salsiccia di Monte San Biagio. Più che come condimento però, questa spezia dal forte aroma e dalle proprietà antibatteriche naturali, veniva argutamente utilizzata per conservare le carni ed evitarne la putrefazione.
Carne di suino, sale, peperoncino piccante, vino Moscato di Terracina, semi di coriandolo tostato e macinato e un pizzico di pepe rosso dolce, sono questi i pochi semplici ingredienti, che ben amalgamati e senza aggiunta di conservante alcuno, compongono la rinomata salsiccia tipica di Monte San Biagio.
Oltre alla carne di prima scelta e alla qualità delle materie prime, sono un procedimento ben collaudato e le lunghe lavorazioni a cui è sottoposto l'impasto a fare realmente la differenza.
Le parti più pregiate del maiale vengono tagliate al coltello e lasciate macerare per 12 – 24 ore in appositi contenitori di legno o acciaio, le cosiddette "manielle", assieme al resto degli ingredienti, per dar modo al prodotto di assumere il suo sapore caratteristico.
Dopo la fermentazione, l'impasto viene insaccato in budella di suino e legato con dello spago vegetale nella caratteristica forma a catena.
Dopodiché le salsicce così preparate, vengono appese a delle canne di bambù e lasciate affumicare bruciando legna di mirto e di lentisco, processo che conferisce al prodotto l'aroma penetrante e il colore rosso intenso.
Trascorso il periodo di stagionatura, la salsiccia di Monte San Biagio è pronta per essere consumata fresca, conservata sotto olio extra vergine di oliva locale oppure immersa in strutto di maiale.
Pochi grassi, un alto valore energetico e tanta bontà, costituiscono questo delizioso prodotto tipico, realizzato seguendo antichissime tradizioni di lavorazione e rispettando rigidissime regole.
La carne ad esempio, viene ricavata esclusivamente da suini bianchi locali e suini neri, come il Lepino e il Casertano, il cui peso superi necessariamente però i 160 kg.
Ma la peculiarità della salsiccia Monticellana, che rende inconfondibile il suo sapore speziato, è l'utilizzo del coriandolo, in dialetto "petarda", una pianta erbacea proveniente dai paesi del Mar Mediterraneo, che trova solitamente largo impiego nella cucina indiana e latino – americana.
La salsiccia al coriandolo non è particolarmente grassa e a seconda del procedimento di lavorazione può essere dolce o piccante. Si distingue inoltre, in base al tempo di asciugatura, in fresca, barzotta e stagionata:
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